\n\u2022 la cura nell\u2019assemblaggio dei blocchi;
\n\u2022 la grande attenzione agli incastri fra gli elementi contigui, che, nel caso degli \u2018architravi\u2019 era agevolata da geometrie\u00a0\u00a0 \u00a0\u2018a
\nconca\u2019 prodotte da lavorazioni con lo scalpello;
\n\u2022 la loro disposizione geometrica a rappresentare una vera e propria \u2018architettura\u2019, con piani o basi di appoggio squadrate \u00a0 su cui gravano i \u2018pilastri\u2019 costituiti a loro volta da blocchi di aspetto pi\u00f9 o meno geometrico (cubico o parallelepipedo). \u00a0 \u00a0Questi ultimi recano, talora, incisi \u2018pittogrammi\u201d.
\nUna scoperta archeologica che assume un\u2019importanza fondamentale nel panorama della preistoria italiana. Sono stati fotografati blocchi di granito del peso stimato di oltre 200 tonnellate, grandi mura, probabilmente di fortificazione, pilastri sormontati da un \u201carchitrave\u201d. Il tutto \u00e8 parte di un vasto progetto che impegn\u00f2 per la sua erezione notevoli forze umane. Un popolo che senza dubbio aveva un\u2019organizzazione militare o sacerdotale che gli permetteva di coordinare gli enormi sforzi necessari all\u2019estrazione e al trasporto degli enormi blocchi di granito (uno in particolare misura 10 metri di altezza ed \u00e0 largo 20). Si sostiene che questi megaliti siano appartenuti all\u2019antica\u00a0civilt\u00e0\u00a0pelasgica, databile tra l\u2019et\u00e0 del bronzo e quella del ferro, e che il sito rappresenti, considerata la quota, un luogo di culto.
I\u00a0Pelasgi,\u00a0Popolo del Mare, che venivano da molto lontano, a parere dello studioso\u00a0Domenico Raso, si sono attestati\u00a0 nella piccola enclave delle Serre Joniche dal VII millennio a.C. alla met\u00e0 del II millennio a.C.. La loro identit\u00e0 \u00e8 stata via via\u00a0 svelata dagli apporti epigrafici di pre-scrittura pelasgica, ritrovati a Biblo, in Libia, in Toscana, a Glozel sul Massiccio Centrale della Francia, in Scandinavia e sulle coste atlantiche canadesi. L\u2019enclave pelasgica delle Serre joniche calabresi non nasce tutta in una volta. Il trasferimento in massa dei Pelasgi d\u2019Egitto,\u00a0 in seguito ad una immensa catastrofe naturale,\u00a0 e quello parziale dei Pelasgi di Siria verso le coste joniche catanzaresi e vibonesi, \u00e8 avvenuto verso la met\u00e0 del VI millennio a.C. I punti frequentati dai Pelasgi\u00a0 furono inizialmente l\u2019antica insenatura-porto di Squillace, l\u2019antica\u00a0 insenatura di Foc\u00e0-Marina di Caulonia e la retrostante\u00a0 montana\u00a0Citt\u00e0 della Porta, oggi\u00a0Nardodipace.
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