La stagione dei funghi è alle porte!
La Calabria offre uno scenario ideale per gli amanti della natura e della raccolta dei funghi. Dai boschi selvaggi e incontaminati del Pollino alle Serre vibonesi, dalla Sila all’Aspromonte, ci sono innumerevoli località che permettono di immergersi in questa avventura fungina. Tuttavia, è importante prestare attenzione ai pericoli, poiché alcune specie fungine possono essere velenose.
Ecco cosa devi sapere per goderti una giornata di raccolta dei funghi in Calabria.
I boschi calabresi offrono un ambiente ricco di contrasti cromatici e rigoglioso durante l’autunno, grazie al clima temperato, alla presenza di laghi e alle abbondanti piogge. Questi fattori creano le condizioni ideali per la crescita spontanea di più di 3000 specie di funghi. Le principali regioni fungine della Calabria includono il Parco nazionale del Pollino, le Serre vibonesi, la Sila e l’Aspromonte.
Il porcino, noto come il “re dei funghi,” è la specie più ricercata e apprezzata in tutto il mondo. È caratterizzato da un cappello carnoso e un gambo massiccio, con un profumo e un sapore squisiti. Cresce in boschi luminosi di quercia, faggio e castagno durante l’estate e l’autunno ed è abbondante nel Parco nazionale del Pollino. Tuttavia, la raccolta del porcino richiede un’apposita autorizzazione valida per un anno, quindi è importante essere autorizzati prima di iniziare la ricerca.
La Calabria è una regione dell’Italia ricca di biodiversità fungina, e oltre al porcino (Boletus edulis), è possibile trovare una varietà di funghi commestibili e non commestibili. Alcuni degli altri funghi che si possono trovare in Calabria includono:
Tieni presente che la raccolta di funghi selvatici richiede conoscenza ed esperienza, poiché alcune specie possono essere tossiche o facilmente confuse con altre commestibili. Prima di consumare qualsiasi fungo raccolto in natura, è importante essere sicuri della loro identificazione e, se necessario, consultare un esperto o un micologo per evitare rischi per la salute. Inoltre, rispetta sempre le leggi locali sulla raccolta dei funghi, che possono variare da regione a regione.
La Calabria ospita anche alcune specie fungine velenose, alcune delle quali mortali. L’Amanita phalloides, conosciuta come “angelo della morte,” è uno dei funghi più pericolosi da evitare. Altre specie da evitare includono l’Hypholoma fasciculare e l’Amanita muscaria, il famoso fungo rosso e bianco, dall’aspetto tenero e conosciuto in realtà è super velenoso! È fondamentale essere in grado di riconoscere e distinguere queste specie pericolose dai funghi commestibili.
Chi va a raccogliere funghi dovrebbe utilizzare un cestino di vimini invece delle buste di plastica, pulire i funghi dal terriccio sul posto e depositarli nel cestino con parte imeniale rivolta verso il basso per facilitare la caduta delle spore. Se si trovano funghi sconosciuti o velenosi, è meglio lasciarli stare senza danneggiarli, poiché contribuiscono all’equilibrio del bosco. Non bisogna asportare l’humus dal bosco né raccogliere funghi vicino a strade trafficate o discariche, poiché possono essere contaminati da sostanze tossiche.
In Calabria, ci sono diverse aree ideali per cercare funghi durante la stagione autunnale. Ecco alcune delle zone più rinomate per la raccolta dei funghi in Calabria:
Ricorda che la raccolta dei funghi in Calabria richiede un’apposita autorizzazione valida per un anno, quindi assicurati di ottenere il permesso necessario prima di iniziare la tua avventura fungina. Inoltre, è importante rispettare le regole locali sulla raccolta dei funghi e prestare attenzione alla sicurezza durante l’escursione nei boschi.
I funghi calabresi possono essere consumati freschi, secchi o sott’olio. Sono spesso utilizzati in sughi, ripieni o per accompagnare carni bianche o rosse. Il porcino è uno degli ingredienti principali della cucina calabrese e si trova in piatti tipici come il risotto ai porcini e la pasta mantecata con parmigiano e pesto di porcini.