Logo sito

L’Enoteca Regionale della Provincia di Cosenza.

L’Enoteca Regionale della Provincia di Cosenza si estende su di una superficie di poco superiore ai 400 mq, pavimentata con materiali naturali di provenienza locale, cotto e pietra di San Lucido, ed ha un’altezza media di 7,50 m.

Gli ambienti, di particolare bellezza, sono il risultato di un attento restauro, avviato dall’Amministrazione nel 2011 e durato più di due anni, che ha rivitalizzato e destinato all’innovativo uso la settecentesca ex Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e Sante Rosa da Lima e Rosa da Viterbo, eretta per volere dell’arcivescovo di Cosenza Andrea Brancaccio, parte di un monastero femminile.
Più di 1600 le bottiglie negli scaffali integrati negli eleganti arredi in cui primeggia il legno, che esaltano al meglio le etichette della produzione cosentina e di quella dell’intera regione. Vini presentati per territori d’origine, all’interno di tre sale che propongono un percorso orientativo: Terre di Cosenza, Cirò, Lametino e Reggio Calabria.

Il top, insomma, di una produzione, in cui le tradizioni si integrano con le soluzioni tecnologiche, che si affaccia sul mercato nazionale ed internazionale forte di una qualità che negli anni è andata crescendo. Una qualità che l’Enoteca esalta, rafforzandone, attraverso la funzione che si data, la promozione e la valorizzazione, intrecciandola con le eccellenze agroalimentari.

“L’Enoteca  è uno strumento che ha l’obiettivo di promuovere i nostri vini e i nostri prodotti agroalimentari sui mercati nazionali ed internazionali, a partire da quello della Calabria. Aiutare i produttori vitivinicoli e tutto il sistema delle imprese impegnato nelle produzioni di qualità costituisce la funzione centrale della nostra enoteca che sarà aperta ai produttori singoli o associati che vorranno promuovere i loro prodotti attraverso eventi concordati. Abbiamo già definito un primo programma di iniziative che a partire dal prossimo mese di novembre caratterizzeranno l’attività dell’enoteca. Sarà data attenzione anche alla ricerca attraverso collaborazioni con le Università. A tal proposito abbiamo già messo in cantiere la costituzione di una biblioteca nella quale raccogliere la preziosa produzione di scritti, testi, sulla vitivinicoltura, l’enogastronomia e le produzioni agroalimentari della nostra terra.”
“ L’Enoteca sarà gestita con il concorso attivo ed il protagonismo dei produttori e per questo non saranno costituite strutture burocratiche. Pensiamo di affidare la gestione di questo importante strumento alla fondazione costituita dalla Provincia alcuni anni fa e che vede la partecipazione di numerosi comuni, della Fondazione Carical, di tante associazioni e che sarà aperta all’adesione dei produttori che lo vorranno e degli istituti di credito che operano sul nostro territorio. “

“ Oggi- ha concluso Oliverio- parte un progetto per contribuire alla crescita della nostra regione. Naturalmente in corso d’opera verificheremo, con apertura ai suggerimenti, le proposte che saranno avanzate, ma soprattutto gli adeguamenti che si renderanno necessari sulla base della concreta esperienza che sarà fatta. La scommessa di questa iniziativa sarà vinta e produrrà risultati concreti per il nostro mondo produttivo se ci sarà, come noi auspichiamo, l’apporto e la cooperazione di tutti.”

Il percorso nell’Enoteca. Tra i nostri vini

L’Enoteca intende avere una funzione di divulgazione ed informazione sulla viticoltura calabrese attraverso i vini.
Ha per questo organizzato gli spazi, tre grandi sale, in sequenza, suddivise per territori.
La prima sala è dedicata ai vini delle “Terre di Cosenza”, la seconda al Cirò, la terza ai vini del comprensorio lametino e della provincia di Reggio Calabria.
All’interno degli ambienti, invece, il criterio seguito ha a base i vitigni.

La prima sala
E’ qui il Magliocco Dolce in purezza, vitigno che sebbene presente da sempre in provincia di Cosenza, rappresenta una innovazione, poiché in passato sempre vinificato in uvaggio con altri vitigni. I vini da Magliocco in purezza si stima rappresentino la punta di diamante della nostra enologia per i prossimi anni.
A seguire, gli uvaggi della tradizione, del Magliocco Dolce con il Greco nero, che rappresentano l’origine, la storia di sempre. I vigneti di Donnici, Verbicaro, Pollino e Savuto, le DOC storiche sono ancora oggi impiantati con questa mescolanza.
Un settore è poi dedicato agli uvaggi più moderni, di Magliocco Dolce insieme ai vitigni internazionali, principalmente Cabernet, Merlot e Sirah, di origine francese e diffusi in tutto il mondo.
Un quarto comparto espositivo è dedicato agli altri autoctoni presenti nelle “Terre di Cosenza”, quali l’Aglianico, il Gaglioppo e il Calabrese.
Anche per i bianchi, un po’ più variegati rispetto ai rossi, uno spazio dedicato.

La seconda sala

La seconda sala è dedicata al Cirò, meglio, al comprensorio cirotano, che comprende pure la DOP Melissa, nella quale è coltivato il Gaglioppo, spesso vinificato in purezza e che occupa il primo settore.
Un secondo espositore è per gli uvaggi del Gaglioppo con gli internazionali.
Nella sala del Cirò è stata data dignità ai rosati, con un apposito settore dedicato, in quanto il Gaglioppo nella tipologia rosato esprime davvero grandi qualità.
Il rosato di Cirò, fatto con il Gaglioppo, rappresenta certamente un riferimento, insieme a quelli del Salento.
Spazio apposito, infine, per i bianchi di Cirò , molto diversificati nella composizione, fatta eccezione per i vini da Greco bianco in purezza, piuttosto diffusi.

La terza sala
La terza sala ha uno spazio per il comprensorio lametino, nel quale sono i vini della DOP Lamezia, quelli della DOP Scavigna e quelli del Savuto dell’area catanzarese.
Il vitigno più rappresentato nei vini di Lamezia è il Magliocco canino, differente dal Magliocco Dolce.
Un altro settore rappresenta i vini di Reggio Calabria, fatti prevalentemente con il vitigno Calabrese (sinonimo del Nero D’Avola).
In questa parte dell’Enoteca sono esposti i vini speciali: i passiti e gli spumanti.
Fra i primi spiccano le due produzioni storiche della Calabria, il Greco di bianco e il Moscato di Saracena.
Gli spumanti rappresentano una tipologia di recentissimo approccio da parte dei produttori calabresi, con risultati molto incoraggianti.

Commenti

  • Ancora nessun commento.
  • Aggiungi commento